Michel Chion diventerà  santo. Non c’è dubbio. Prima o poi qualcuno manderà  una lettera a qualcun altro con una bella proposta di santità  per questo grande studioso francese.
Quante cose dobbiamo a quest’uomo? Tante, non c’è dubbio. Prima fra tutte l’aver intrapreso un’attività  divulgativa non comune tra gli studiosi del suono. E secondo l’aver sdoganato un termine a noi molto caro: l’audiovisione.
L’audiovisione suono e immagine nel cinema, edito dalla casa editrice Lindau, ne è un esempio.
Pubblicato nel lontano 2001 in seconda edizione, il libro è un approfondimento alle tematiche dell’audiovisione applicate al mondo del cinema.
I capitoli sono dieci e tutti molto interessanti. Si va dall’analisi del rapporto tra suono e immagini in movimento, alle tipologie di ascolto (causale, semantico e ridotto), all’analisi della sincronizzazione (il punto di sincronizzazione evitato, la sincresi), fino alla descrizione della scena audiovisiva e alla resa del suono rispetto alla fonte originale reale.
Gli ultimi capitoli estendono il concetto di audiovisione arrivando a parlare (anche se in modo molto veloce) di videoarte, videoclip e televisione.
Infine l’ultimo capitolo è una bella introduzione all’analisi audiovisiva, che ha l’obiettivo di testare il risultato della combinazione tra immagini e suono.
Insomma, una lettura valida non solo per chi deve manipolare il suono nel campo cinematografico, ma per tutti quei sound designer che hanno bisogno di una solida base teorica nella pratica del loro mestiere. Alcuni argomenti non possono rimanere sconosciuti. Pensate se qualcuno vi chiedesse cosa è un acusmetro?
Segnalo infine i problemi di quest’edizione. Ero stato avvertito da qualcuno (si dice il peccato ma non il peccatore…) che questa edizione sarebbe stata talvolta ardua da leggere. Confermo pienamente la segnalazione. Alcuni paragrafi sono veramente duri da metabolizzare, non tanto per la difficoltà  dei temi presentati, ma per una traduzione troppo fedele all’originale in francese, che forse avrebbe necessitato di un maggiore revisione in funzione dell’italiano.
Infine mi permetto una considerazione importante per questa tipologia di libri: quando si scrive dell’utilizzo dei suoni in prodotti reali come i film, sarebbe molto interessante avere un riferimento al film stesso o a un suo estratto, di modo che il lettore possa audiovedere realmente l’esempio citato e comprendere meglio il concetto spiegato. Capisco che inserire un DVD o un CD con estratti di Kubrick o Truffaut sia una cosa molto difficile a livello di copyright, però libri di questo tipo dovrebbero almeno fornire dei riferimenti web del materiale segnalato.
Ecco quindi una proposta per il tipi di Lindau, e in generale per tutti gli editori che si apprestano a pubblicare libri che trattano il tema del suono. Il web oramai è pieno di archivi video, perchè non usarli come riferimenti per gli esempi? Se proprio non si riesce a creare un DVD da inserire nelle edizioni cartacee, perchè non creare altri tipi di materiali di supporto da scaricare da Internet. Un link ben meditato in fondo a un paragrafo non può che far del bene a tutti coloro che hanno fame di audiovisione….
- These two women will save the future of Sound Art with a web radio called Radio Papesse - June 20, 2016
- #SayItWithSound Contest: Sonify your World and Win - December 21, 2015
- Sound Technician at University of Greenwich - December 1, 2015
sto cercando di iniziare una tesi riguardante l’immagine in movimento, le varie tipologie di video: musicale, pubblicitario, cinema e michel gondry. Questo libro potrebbe essermi utile? sai consigliarmi qualcosa…
grazie
vale tra le risorse che ti posso consigliare al volo sicuramente “Il peso del suono” di Lelio Camilleri, che abbiamo anche recensito. Altrimenti un libro specifico sui videoclip musicali è “Il video clip” di Paolo Peverini http://www.libreriauniversitaria.it/libri-autore_peverini+paolo-peverini+paolo.htm , e comunque gli altri libri di Michel Chion sono veramente d’aiuto: http://www.libreriauniversitaria.it/libri-autore_chion+michel-chion+michel.htm
[…] Per questo motivo questo post di oggi si limita a rimandare ad alcuni siti di artisti che lavorano su questo universo di suoni, fatto di rumori, musiche e testi sull’argomento. Una sola notazione: non si può parlare di suoni, spazi, ambienti eculture senza citare alcuni testi: il grandissimo R. Murray Schafer de Il paesaggio sonoro (edizione Ricoordi, 1985), il maestro Michel Chion dell’Audiovisione (Lindau, 1999), l’etnologa Tullia Magrini degli Universi sonori (Einaudi, 2002), l’eclettico David Toop dell’Oceano di suono (Costa & Nolan, 1995),; […]
E’ un libro che consiglio vivamente a quanti sono interessati ad approfondire il rapporto sinestetico suono immagine ma anche ai semplici appassionati di cinema e colonne sonore. E’ stato uno dei tesi che utilizzai per la mia tesi di Laurea in “Storia della Musica per Film” e devo dire che il mio regista di riferimento Kieslowski ne sarebbe stato molto contento 🙂
SAPRESTI DARMI UN RIASSUNTO O QUALCOSA PER CAPIRE QUESTO LIBRO DEVO FARE UN ESAME…..E NON CI CAPISCO NULLA GRAZIE…SPERI DI AVERE TUE NOTIZIE
ciao Cosimo, scusami ma purtroppo non abbiamo un riassunto di un libro come questo…
Il consiglio che mi sento di darti è sicuramente di sintetizzare quello che leggi, perchè in molti passaggi il testo risulta ripetitivo e ridondante. Magari negli altri libri di Chion (per esempio quelli segnalati in questi stessi commenti) puoi trovare alcune teorie dell’audiovisione descritte in modo più lineare.
In bocca al lupo per l’esame….
forse in ritardo, ma potrebbe servire ad altri…in rete ho trovato questo :
http://cnx.org/content/m14523/latest/
“la dimensione sonora nel cinema” da ricercare su http://www.musicheria.net
Ho letto il libro di M. Chion, é molto istruttivo. Lo consiglio ovviamente anch’io.
grazie Alessio, la sintesi di Pietro Polotti che segnali sembra molto buona, peraltro non conoscevo nemmeno il progetto Connexions
Bel sito! Ho preso spunto per dei testi per la mia tesi ed ovviamente avevo già aggiunto Chion da tempo… vi seguirò spesso