Per chi, fiorentino e non, sta maledicendo il trovarsi in città  la settimana di Ferragosto, ecco la soluzione: un’imperdibile serata che si terrà  domenica 12 agosto presso il Forte Belvedere a partire dalle 21,30 curata da Albert Mayr e Francesco Michi, e organizzata dal Gruppo aperto musica oggi in collaborazione con l’Associazione Amici dell’Alfieri per Spazio Cinema.
La serata è dedicata ad un tema che sono sicura è caro a molti, ovvero…l’utilizzo negli anni ’70 e non solo di strumenti analogici per la creazione e l’innovazione musicale.
Parliamo qui di quel filone di sperimentazione che ha spianato la strada alla sperimentazione digitale – nel concetto- ma che implicava uno stretto rapporto con la macchina, un rapporto che in parte l’avvento del digitale ci ha fatto perdere, che volenti o nolenti oggi per molti di noi è confinato al mito…
Chi, come me, ha potuto vedere ma non toccare i macchinari di cui sopra, e li considera per l’appunto un po’ oggetti magici, un po’ strumenti molto complicati, non deve perdersi questa serata. Soprattutto perchè ad aprire il programma c’è un brano di Pietro Grossi
 Polifonie, altro uomo mitologico di cui è più che raro – quasi impossibile – sentire qualcosa oggi, ma a cui dobbiamo l’introduzione pionieristica in italiana delle tecnologie analogiche e della prima, primissima informatica musicale.
E poi Hugh Le Caine, il mitico I am sitting in a room di Alvin Lucier, la presenza di Renè Bastian che eseguirà  i suoi pezzi. Il tutto accompagnato dai video di Elisa Mersi e, in caso di pioggia, una sostituzione di eccezione, il cinema Alfieri in via dell’Ulivo.
Di eccezione perchè sono anni ormai che mi dico come sarebbe bello portare le serate di musica elettroacustica o di elettronica nei cinema…decisamente, perdere quest’evento sarebbe proprio un peccato.
Aggiungo di seguito l’introduzione alla serata, il programma e i numeri di riferimento per chiedere informazioni.
Se ormai dai svariati anni la musica elettronica è inscindibile dalla tecnologia digitale, in decenni non lontanissimi i compositori, alle prese con i capricci, ma anche le stimolazioni imprevedibili della tecnologia analogica, hanno inventato un’enorme varietà  di tecniche e procedure per piegare quei mezzi alle loro idee. La maggior parte di quelle tecniche è finita nel dimenticatoio ma, come scriveva Fred Prieberg, “con ogni pezzo di apparecchiatura che finiva tra i rifiuti se ne andava anche un pezzo di inventiva”.
La serata ONDE REMOTE intende presentare alcune di quelle invenzioni, spesso solitarie, e le musiche che con esse sono state create.
Il programma inizia con Pietro Grossi, audace pioniere della musica elettronica analogica e dell’informatica musicale in Italia, noto particolarmente per un suo uso, decisamente fuori dal mainstream, dei mezzi digitali, di cui Polifonia è un significat5ivo esempio. Segue l’inventore/musicista Hugh Le Caine, che dagli anni quaranta agli anni settanta nell’Electronic Music Laboratory del National Research Council a Ottawa, ideava e costruiva strumenti all’avanguardia. Richard Lerman, versatile sound artist statunitense, è presente con il suo Travelon Gamelon, un lavoro per biciclette trasformate in strumenti sonori. Segue un “classico” della musica elettroacustica low tech, quell’ I am sitting in a room di Alvin Lucier, basato sulle caratteristiche acustiche dell’ambiente, che ha influenzato schiere di musicisti. Renè Bastian eseguirà  dal vivo due suoi lavori dell’epoca, Extrasystoles, basato sulle combinazioni di elementi base della musica elettronica, e Les archanges au galop, che utilizza lati poco conosciuti del sintetizzatore. Del LOGOS Duo di Gent, ormai storica presenza nella scena internazionale della musica elettronica e sperimentale, presentiamo, oltre ad alcuni dei loro innumerevoli strumenti autocostruiti, il brano “Sotto voce”. Hugh Davies, compositore inglese prematuramente scomparso 3 anni fa, pur essendo docente di computer music, per la sua attività  concertistica, qui brevemente documentata, preferiva usare i suoi piccoli strumenti autocostruiti con materiali poveri. La serata termina con l’esecuzione di “Living Synthi n. 7” di Enore Zaffiri, il fondatore dello Studio di Musica Elettronica di Torino, che ha dedicato una cospicua parte della sua produzione alla musica dal vivo con sintetizzatori.
Programma, domenica 12 agosto, ore 21,30, Forte Belvedere, Firenze:
Pietro Grossi (I) “Polifonia”
Hugh Le Caine (CDN) Strumenti e musiche dell’ELMUS LAB
Richard Lerman (USA) “Travelon Gamelon”
Alvin Lucier (USA) “I am sitting in a room”
Renè Bastian (F) “Extrasystoles”———————————————————-
Renè Bastian (F) “Les archanges au galop”
Logos Duo (B) “Sotto voce”
Hugh Davies (GB) “Shozyg”, “Windharp”
Enore Zaffiri (I) “Living Synthi n°7”
Per info 055 584241, 055 579075, 349 8559706, 338 4236429
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tale serata è stata ripetuta ieri sera qui a Bolzano, interessante…