Qualche mese fa ho scoperto SoundSnap, una nuova piattaforma online dove trovare e condividere gratuitamente samples, effetti sonori, loop musicali e audio.
Di solito sono molto scettico su progetti di questo tipo. Ne ho visti e provati diversi, e non ne sono mai rimasto molto soddisfatto, sia per la pochezza del materiale sonoro presente, sia per scarsa qualità  delle funzionalità  tecnologiche offerte.
Qualche giorno fa ricevo il comunicato stampa di SoundSnap da Gabriele Raciti e finalmente mi decido a utilizzare la piattaforma, motivato anche dal fatto che sto lavorando alla sonorizzazione di un prodotto multimediale interattivo reale.
La prima cosa da chiarire è che finalmente si ha a che fare con un archivio sonoro che sposa completamente la filosofia Web 2.0, ovvero presenza di una community che crea e condivide i suoni, funzionalità  di ascolto multimediali (il comodissimo lettore mp3 in formato Flash che permette di ascoltare una preview dei campioni) e classificazione avanzata dei campioni da parte degli utenti stessi.
Il punto di forza di SoundSnap alla fine è proprio questo, ovvero la classificazione del materiale sonoro. Partendo da alcune categorie principali (si va dalle tradizionali Animals, Nature e Science Fiction fino alle interessantissime Sound Art, Interiors e Unreal) è possibile navigare all’interno dell’archivio tramite l’utilizzo di tag creati dagli utenti stessi e associati a uno o più campioni.
E qui si vede la forza di una community sonora: i tag sono costruiti in modo rigoroso e forniscono veramente il valore aggiunto per l’identificazione del campione ricercato.
Ecco un esempio: ho cercato il suono di un ascensore (elevator) e il motore di ricerca restituisce le seguenti informazioni:
- categorie all’interno delle quali è presente la categoria elevators (in questo caso Industrial) e il numero di campioni presenti per ogni categoria;
- una lista di risultati che possono essere ordinati in vari modi (lunghezza del campioni, rating degli utenti, numero di download);
- per ogni risultato è possibile tra l’altro ascoltare il suono tramite il player, visualizzarne la forma d’onda (utilissimo) e scoprire i tag associati al campioni, in modo da poter raffinare la ricerca e/o muoversi verso nuovi orizzonti sonori.
Il numero di campioni presenti nell’archivio è ufficialmente 30.000, ma penso oramai questo numero sia stato superato.
Ovviamente è presente anche un forum e l’immancabile canale su MySpace.
L’ideatore della piattaforma è il greco Tasos Frantzolas, il quale, dopo alcuni anni vissuti a Londra come produttore di suoni per cortometraggi e videogiochi, ha creato un team multidisciplinare formato da web designer, sound designer e developer per dare inizio a questa interessante social community del suono.
Ovviamente ci stiamo mettendo in contatto con lui, nel frattempo vi invito a provare SoundSnap e a dare la vostra esperienza in merito.
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- #SayItWithSound Contest: Sonify your World and Win - December 21, 2015
- Sound Technician at University of Greenwich - December 1, 2015
Ottimo davvero…io ho cercato Bycicle…non si trovano mai dei buoni suoni di bicicletta! E invece, il primo in ordine era un Wave di ottima qualità  . Molto semplice orientarsi, molto utile il “pre-ascolto” e la visualizzazione (che appunto ti dà  anche le caratteristice teniche del campione – il formato). Ma “user-friendly” sono soprattutto i tags, che danno informazioni immediate e chiare sui contenuti. Non sempre la community è garanzia di qualità  dei contenuti, ma di certo un luogo virtuale ben organizzato e costruito con una certa dose di lungimiranza come questo promette bene. E la categoria SoundArt mi fa ben sperare anche per il futuro della Net Art, al momento più che carente dal punto di vista del suono…
ciao giampa,
mi avevano sempre detto che il meglio è freesound project (ma non ne ho mai fatto uso), mi piacerebbe un confronto ragionato tra queste enormi banche di suoni. E poi una piccola osservazione: secondo me questi contenitori sono di estrema utilità  per lavori di tipo commerciale, ma possono (o mi sbaglio?) compromettere il fare “artistico” perchè molto spesso il compositore salta la fase del campionamento, della ripresa in prima persona del materiale sonoro. Spesso mi rendo conto che i bei suoni che si possono scaricare hanno già  subito delle trasformazioni (dai riverberi alle equalizzazioni) e che “non c’è da fare proprio nulla”. Insomma, non si aiuta chi inizia o chi vuole imparare la nobile arte del fare musica senza le note….Mi piacerebbe essere contraddetto….
Luigi purtroppo non ti contraddico per niente, in quanto una piattaforma di questo tipo è per ora più orientata a un utilizzo commerciale che ad uno artistico/compositivo.
Devo dire in effetti che, come segnala Sara, ci sono delle categorie che si allontanano dal solito stereotipo del motore di ricerca di campioni sonori.
Freesound project si è sicuramente sviluppato in un altro modo, in quanto cerca di creare una mappa sonora del mondo.
A ogni modo assorbo il tuo suggerimento per creare una lista degli archivi sonori che conosciamo. Accetto ovviamente suggerimenti e informazioni su chicche nascoste.
Ciao.
Anche io ho sempre usato Freesound project, che è ottimo, ed anche questo non sembra da meno.
Lo uso più a lavoro (per dei colleghi che necessitano suoni per videogiochi o slide educativi), perchè artisticamente preferisco sempre cercarmi e registrarmi da solo i suoni, se no che gusto c’è? 🙂
Un saluto,
Matteo
Matteo, qui alla fine veramente si crea una bella distinzione tra gli archivi che vengono usati in modo commerciale e quelli che invece possono essere un punto di partenza per la creazione sonora.
E ancora un’altra cosa: quanti di noi partecipano a progetti come Freesound o SoundSnap in modo attivo, inserendo campioni creati personalmente?
Non penso siano in tanti, però in effetti alla fine siamo noi stessi a poter guidare un archivio sonoro in una certa direzione.
Sicuramente l’argomento archivio sonoro è da approfondire…
Certo questi archivi fanno (mi fanno) molta impressione. Ho testato un pò soundsnap, è impressionante la qualità  e la quantità  di campioni: cercando “seaplanes” mi sono imbattuto in una serie coerente di campionamenti basati sul suono di un idrovolante (in aria, sull’acqua, atterraggio, decollo ecc.), sufficiente a comporre uno “studio” acusmatico….Rimane però non tanto un dubbio, quanto una certezza. Dati questi potenti mezzi è ancora più necessario indagare le opere e le teorizzazioni dei personaggi che hanno sul serio “pensato” il suono allargandone gli usi o riorganizzandone le possibilità  espressive…Altrimenti si rischia sempre di dare nomi nuovi a cose vecchie senza neanche accorgersene. (Non credo nella necessità  di “rinnovare”, quanto piuttosto di “ripensare”: ma questo necessita consapevolezza tanto del presente quanto del passato)
Soundsnap è in grado di farci “ripensare” il suono? No. Ma può essere uno stimolo eccezionale.
Una notizia che colpirà i nostri lettori quanto ha colpito me stamattina: dal 7 dicembre il mitico Soundsnap è a pagamento. 450,000 accessi al mese hanno convinto i bravissimi gestori a dare una svolta in parte attesa, dato che il sito forniva ottimi suoni in licenza anche per scopi commerciali in maniera totalmente gratuita…ne parleremo meglio a brevissimo. Per ora solo un flash d’agenzia per cambiare la giornata dei sound designer italiani…