Come promesso, ecco un altro appuntamento da non perdere per il week end.
La compagnia di teatro (ma dire teatro è riduttivo) Masque cura lo spettacolo (ma ancora, spettacolo è davvero riduttivo!) Zebra. All’interno della rassegna di maggio del Teatro Diego Fabbri di Forlì, tre appuntamenti che varcano la soglia tra teatro, suono, linguaggio e attraverso testimonianze – reperti – e performance si collocano “al di là  della mera interdisciplinarietà  “.
Non è affatto casuale quindi la scelta degli autori cui Zebra è dedicata: Yannis Xenakis, Philip K. Dick, Gilles Deleuze.
A Xenakis è dedicato il primo appuntamento (3 e 4 maggio), ed è questo che vi segnalo benchè anche gli altri due – Philip Dick il 16 maggio, Deleuze 1 e 2 giugno – siano da non perdere id vista…
Verso un’architettura sonora debutta il 3 maggio alle 20,30 e si articola in una serie di interventi dal vivo (conferenze, performance) alternati a momenti di ricostruzione attraverso documenti (i reperti di cui sopra – installazioni, filmati, tracce sonore) sull’opera del più famoso assistente di Le Corbusier.
La serie dei Polytopes è protagonista visiva e sonora sia il sabato che la domenica (si parte alle 18,00), così come la Legènd d’Eer.
Molto interessante l’esecuzione sempre il sabato di Analogique B per nastro magnetico. Si tratta di uno dei lavori elettroacustici sviluppato negli anni dell’interesse e dello studio per le leggi della stocastica, in cui Xenakis sperimenta la discussa “invenzione” della sintesi granulare… che nel 1958, lo voglio ricordare, significava comunque santa pazienza e taglio dei grani sul nastro, a mano. Più che sintesi, assemblaggio granulare…
Quanto alle performance: sabato alle 21,30 il live elettroacustico ̬ affidato ad Agostino di Scipio Рcon cui ̬ previsto anche un incontro alle 22,45. Quattro le composizioni elettroacustiche che di Scipio presenta ed esegue nella cornice del Teatro.
Domenica l’evento dal vivo è affidato a Roberto Paci Dalò.
L’ingresso è a biglietto unico a 10 euro.
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Basta solo leggere l’inizio di questo articolo, anzi le prime quattro righe per capire la volgarità dell’intervento. Ottima la scelta degli autori, pessimi i contenuti di chi ha scritto questa presentazione.
Keith, abbiamo pubblicato il tuo commento perchè rientra nella politica del blog dare spazio anche alle voci di critica. Certo, se di critica si può parlare, dato che non si capisce bene che cosa ti abbia dato fastidio. Sembrano piuttosto delle accuse gratuite, e per di più non firmate. Comunque, sulla scelta degli autori siamo sicuramente d’accordo.