La camera anecoica rappresenta il sogno proibito di ogni professionista del suono. Una camera dove è possibile eliminare le riflessioni sonore prodotte dai soffitti, i pavimenti e i muri, così da permettere la misurazione della risposta in frequenza degli altoparlanti e il testing di sorgenti sonore virtuali.
Vista (anzi ascoltata) sotto un’altra prospettiva, una camera anecoica è l’unico luogo al mondo in cui una persona umana possa percepire il silenzio assoluto. O almeno quello che si avvicina maggiormente al concetto di silenzio assoluto.
Se non avete paura di subire uno shock sensoriale dovuto alla mancanza improvvisa dei rumori quotidiani, a cui purtroppo siamo tristemente abituati, allora potete prenotare una visita presso il posto più silenzioso del mondo, ovvero gli Orfiled Laboratories nel Minnesota, che attestano il loro primato con tanto di certificazione del Guinness World Records.
Le sperimentazioni che possono essere effettuate in un laboratorio di questo tipo sono molteplici.
Si pensi ad esempio al tema della sonificazione degli oggetti, oppure a quello della sonorizzazione dei luoghi pubblici. Inserire singolarmente sorgenti sonore all’interno di una camera senza interferenze esterne e riflessioni interne, per poi valutarne l’effetto percettivo in un utente singolo disposto in una posizione ben precisa. Queste sorgenti potrebbero simulare il suono di un un oggetto d’uso quotidiano (es.: un elettrodomestico), di un dispositivo elettronico (es.: una radio) o dell’ambiente stesso (es.: un centro commerciale).
Se poi non siete ancora soddisfatti e volete qualcosa di diverso potete sbizzarrirvi con la classifica stilata dagli utenti di Oobject, dedicata all’architettura delle più strane camere anecoiche al mondo.
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Per molti anni ho letto che nelle camere anecoiche le persone resistevano pochi secondi. E subito, dalla paura di sentire il cuore che si accellerava, il respiro, il sangue che scorre …. e addirittura J. Cage parlava che dopo qualche minuto qualche volta riuscì a sentire delle scopiettii “elettrici”. Ho un amico “rumorista estremo” che è stato nella camera anecoica della Selenia e conoscendo anche lui la letteratura sul argomento, è andato molto preparato. Ha resistito 14 secondi.
Invece, leggo adesso con stupore che c’è gente che sta molti minuti, addiritura ore. Ma saranno le stesse camere oppure le cosidette camere semi-anecoiche?
Il blog MRB_AMM dell’audiolab di Arteleku http://www.arteleku.net/4.1/blog/mrbe/
(troverete molti articoli in spagnolo, altri in basco e alcuni anche in italiano) ha invece una bella sezione chiamata Ruido Diario. Datte un’occhiata al rumor!
Mah ogni persona reagisce in modo diverso. Io ad esempio ci sono stato almeno 30 secondi e non ho sentito nessun “effetto speciale”, a parte la curiosa sensazione delle pareti che non riflettono, ovviamente.
Mvl, in quale tipo di camera anecoica sei stato?
Immagino che la reazione sia veramente soggettiva, e sicuramente dipendente dal tipo di abitudini “sonore” della persona che ci sta dentro e anche dal tipo di itinerario uditivo seguito prima di entrarci.
Io sono stato in quella dell’Ircam a Parigi.
Cage se non erro parlava anche di persone che andavano a fare meditazione in una camera anecoica… a Stanford, se non erro.
volevo aggiungere… se non erro 🙂
hehe sorry per le ripetizioni… ah la vecchiaia…
scusate, ma cosa sono queste storie di 14 secondi, 30 secondi, etc?
le camere anecoiche servono essenzialmente per farci delle registrazioni e in tutto il mondo c’è gente che ci entra con uno strumento, esegue un sacco di note e poi esce e ci sta tranquillamente mezz’ora o più.
insomma, a me quelle del terrore delle camere anecoiche sembrano pure e semplici leggende. ci sono entrato anch’io e dopo il primo momento di “straniamento” è divertente sentire la voce che viene da dentro la tua testa o un violino bellissimo che suona come una scatoletta cinese…
mi correggo.
ripensandoci, di una cosa avevo paura: di fare un passo falso mentre suonavo e cadere giù dalla grata
Mauro, l’altro giorno con alcuni colleghi si discuteva di raggiungere la condizione percettiva della camera anecoica sospesi nell’aria a una certa distanza dal terreno, in modo tale da non avere alcun tipo di riflessione con il terreno, le persone, etc.
In effetti bisogna riconoscere che una situazione percettiva di questo tipo ha degli effetti che possono essere divesi nelle persone, in quanto sicuramente riuscire ad arrivare ad ascoltare il proprio battito del cuore (o anche di più….) può essere una sensazione che agisce in modo diverso sulla mente dell’ascoltatore.
Non vorrei fare un parallelo troppo semplicistico, ma è come rinchiudere in un ascendore angusto per diversi minuti una persona che soffre di claustrofobia.
A ogni modo è interessante verificare come ognuno di noi abbia delle reazioni diverse a questo tipo di esperienza.
Sicuramente è un argomento da approfondire…
Il mio sogno! ci registrerei ore ed ore! e soprattutto tutta la notte senza ke nessuno mi scassi le balle!
io non ci andrei mai!!!! sentire il mio sangue scorrere ; mi fa paura