Tendenzialmente sulle pagine di sounDesign cerchiamo di essere sempre molto propositivi e aperti verso le iniziative che coinvolgono il Suono e i giovani talenti, specialmente se realizzate in territorio italico. Ogni tanto però prendiamo delle direzioni diverse…
Qualche giorno fà , leggendo uno dei più importanti mensili di musica in Italia, scopro la locandina di Flora 2008, festival di live media organizzato da NetMage a Firenze. Ovviamente il passaggio successivo è quello di visitare il sito Internet del festival e cercare di capire se vale la pena andare a dare un’occhiata. Non ne esco molto bene, ovvero non riesco a capire il concept dell’evento, nè il suo obiettivo. A ogni modo mi lascio uno spiraglio e decido di andare comunque.
Qualche sera dopo mi reco quindi al Cango, Cantieri Goldonetta. La location è, come al solito, stupenda e il pubblico non manca di certo. Trovo diverse persone sia fuori dai cantieri che dentro. Diciamo siamo intorno alle 100-200 persone. Tutto ok per ora.
Il problema però sta in tutto il resto. Per circa un’oretta mi aggiro cercando di capire cosa sta per succedere. Prendo un pò di cartoline promozionali sparse di qua e di là , mi ordino un bicchiere di vino, mi concentro su quello che audio-ascolto. La perplessità aumenta.
Lo spazio interno dei cantieri presenta tre schermi verticali che cadono dal soffitto, i quali proiettano alcuni video onirici, accompagnati da suoni che odorano (è il caso di dirlo) di sinusoidi un pò stantìe. Un paio di ragazzi dietro la solita console con la solita mela bene in vista. Non riesco a capire chi siano.
Dopo questa performance lo scenario cambia e le persone, che prima erano sedute per terra, si alzano per circondare una serie di dispositivi di vario tipo (stampanti, rotori, etc.), che producono dei suoni amplificati generati dalla reciproca interazione. Anche qui, dopo qualche minuto, la noia sale vertiginosamente.
Leggendo una cartolina capisco che questi sono in vincitori di un bando sui live media organizzato durante l’anno 2008. Siamo di fronte ai nuovi talenti della musica elettronica e dei live media italiani.
Non mi sento sicuramente di criticare i vincitori del bando, nè tantomeno voglio denigrare gli organizzatori dell’evento, che non se lo meritano sicuramente. Non è facile organizzare un evento con queste caratteristiche.
Vorrei però comunicare che un festival di questo tipo andrebbe gestito e comunicato in modo diverso, a partire dal sito web fino alla location dell’evento stesso.
E qui vengo al sodo, altrimenti veramente mi sembra di criticare e basta: perchè non inserire nel sito web le descrizioni delle opere presentate e le biografie dei loro autori? Perchè non creare delle cartoline da distribuire all’ingresso con le stesse informazioni?
Non voglio distruggere, voglio capire: dateci maggiori informazioni, guidateci per favore. Sarebbe stato molto utile avere qualcuno a presentare ogni performance. Molto probabilmente sarebbe stato anche più divertente. Avremmo partecipato a ogni performance con orecchie e occhi diversi.
Invece il messaggio che passa è che una performance di live media è una cosa fredda che viene subìta in modo passivo, come se dietro ogni calcolatore-con-la-mela ci sia un alieno intoccabile.
Spesso ci lamentiamo di come tanta musica contemporanea (e ci metto acrobaticamente dentro anche le performance installative e tutti i live media) non attiri il pubblico, anzi lo faccia scappare. Queste sono le occassioni in cui deve essere possibile fare un salto comunicativo successivo. Ne abbiamo bisogno assolutamente.
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