Il 9 ottobre ho assistito a Scolpire il suono, un incontro con Emmanuel Favreau, software engineer dell’INA-GRM di Parigi e principale creatore dei favolosi GRM tools, una serie di plugin per il sound processing utilizzati in molti campi come il sound design, la composizione musicale e le performance artistiche.
Favreau è un uomo molto tranquilo e pacato, non ha fretta di mostrare la nuova versione del software. Comincia il suo intervento proponendo l’ascolto di alcuni esempi elaborati tramite i suoi tools: un estratto della voce di Godard e il brano The shining space del compositore francese Daniel Teruggi. Siamo tutti immediatamente rapiti dal fascino dei plugin francesi.
Favreau evidenzia come i GRM tools siano nati per soddisfare l’esigenza dei compositori musicali, i quali hanno inevitabilmente bisogno di processing audio. I compositori desiderano creare famiglie di suoni o variazioni di un suono tramite parametri, nello stesso modo con cui si fa con uno strumento tradizionale come il pianoforte (in questo caso i parametri da utilizzare sono l’ampiezza, la durata e l’altezza). Il risultato sonoro è dato dalle relazioni create tra questi parametri.
Al GRM di Parigi il processing del suono è sempre stato un punto di partenza fondamentale, si è sempre preferito lavorare ad un suono registrato realmente esistente, piuttosto che utilizzare un modello matematico di sintesi, che risulta sempre più limitato nelle potenzialità espressive. Due foto storiche confermano questa scelta: Pierre Schaeffer con il phonogénes e Bernard Parmegiani con il sintetizzatore modulare Coupigny.
Favreau rivela un’interessante intuizione: il processo di elaborazione del suono può essere assimilato alla serendipity, ovvero ad un’attività che porta a un risultato non prevedibile, sicuramente interessante per il compositore, che deve sempre stare attento alle fasi di modifica del suono.
La fotografia stavolta di un Moog aiuta Favreau a mettere in evidenza una delle principali differenze tra il mondo analogico e quello digitale. In un sistema analogico è possibile modificare più parametri contemporaneamente, anche senza guardare il sistema, mentre in un sistema digitale questo non è possibile, in quanto tutto viene gestito tramite un mouse. Ovviamente esistono molte soluzioni a questo problema, tra cui il paradigma di interazione utilizzato dal Reactable. Favreau mostra come questo problema viene affrontato dai GRM tools. Nel Reson è presente un controller che permette di gestire più parametri contemporaneamente, tramite una relazione che viene impostata tra i vari parametri (per esempio un’interpolazione lineare). Nell’Interpolator invece sono visualizzati una serie di oggetti nello spazio, oguno dei quali contiene un certo numero di parametri relazionati fra loro, la cui configurazione geometrica può essere modificata per gestire i parametri contemporaneamente.
Il segreto di un buon plugin? I parametri devono essere pochi ma devono permettere una capacità espressiva molto vasta. E’ un gioco di equilibri molto fragile.
Favreau presenta quindi alcuni brani di Terrugi elaborati in modo molto pesante (sorprendente l’effetto di freezing creato con la nuova versione del FreqWarp), ricordando che al GRM viene ancora utilizzato il fantastico Syter (SYnthèse digitale TEmps Réel) di Jean François Allouis, una piattaforma hardware che consente di verificare molto velocemente il risultato di un’elaborazione sonora.
L’incontro termina con una serie di domande da parte del pubblico, a cui Favreau risponde puntualmente. Scopriamo così che i Tools sono stati implementati tramite Juce (una libreria in C++ per la creazione di interfacce grafiche e la gestione di grafica e suono) e che gli sviluppatori del GRM preferiscono lanciare una nuova funzionalità solo quando la richiesta degli utilizzatori è molto alta, a causa dei grandi problemi di retrocompatibilità del software.
Infine la risposta alla domanda che tutti aspettavamo: quando usciranno ufficialmente i nuovi GRM Tools? La nuova release sarà commercializzata a marzo e (udite udite…) sarà presente una versione in formato standalone.
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Questa primavera al Conservatorio di musica di Como dove attualmente studio abbiamo avuto il piacere di incontrare Favreau per lo stesso motivo: la presentazione dei GRM tools. I plug-in sono davvero sorprendenti per quel che riguarda l’aspetto compositivo e le possibilità di “scolpire” il suono. Purtroppo dopo 30 giorni di smanettamento (che sono bastati per mettere da parte un po di materiale) la demo è terminata e sto ancora aspettando che il salvadanaio si riempia un pochino per acquistare il bundle! E’ stato molto divertente anche utilizzarli “live” richiamandoli in Max-msp.
Ne approfitto per rimandarvi al sito http://www.conservatoriocomo.it o http://www.musicainretecomo.com : il programma Elettrosensi del Conservatorio di Como è sempre molto ricco, recentemente abbiamo avuto un workshop con Agostino di Scipio e un Masterclass con Jean-Claude Risset.
Stay Tuned 🙂
Buongiorno.
CI sono novità riguardo l’uscita?
grazie